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E. Bruno – “Il divenire”. Bassorilievo bronzeo aula consiliare (particolare)

 

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Scorci della città politica tra le righe del pensiero divergente

 

 

 

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16 dicembre 2014

I silenzi eloquenti

7 dicembre 2014

Chi festeggia l’Immacolata?

 

 

Vi sono circostanze in cui parlare è d’obbligo, altre in cui è più utile tacere.

Utile a chi? – vi chiederete. Ma è chiaro! A chi del silenzio dovrebbe far tesoro come se fosse un discorso di migliaia di parole, che non si pronunciano per non rendere peggiore la situazione.

Siete certi – vi domanderete ancora - che i destinatari del non dire recepiscano tutto quanto si cela dietro il muro di silenzio? Una considerazione altamente positiva della loro intelligenza ci fa supporre proprio di si.

Ci piace pensare che, spesso, la voce dell’Io è più forte e più prepotente di mille (si fa per dire, poiché saranno più di mille) critiche eterodirette pronunciate con piglio amichevole, o stentoreo, o suadente, ma tutte finalizzate…

L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, è una festività religiosa di precetto che, come tante altre, ha il riconoscimento di festività civile. Nella nostra tradizione culturale, richiama antiche usanze, abitudini gastronomiche in nome delle quali spesso si ricompongono le famiglie, accende lampi di ripresa commerciale effimera perché di breve durata, testimonia scambi augurali di maniera spesso distratti e frettolosi.

Questa è l’esteriorità che si esibisce rumorosamente all’aperto. A molti sfugge, invece, l’interiorità cui questa ricorrenza festiva dovrebbe far riferimento, essendo, per il suo carattere religioso, un momento di riflessione sul significato che assume, anche per via della denominazione che la distingue. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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4 dicembre 2014

Tristezza, sconforto e speranza

27 novembre 2014

La nave è partita

 

 

È triste verificare la sottomessa rassegnazione e la servile acquiescenza di quanti si lasciano sommergere da ripetute ondate di malaffare, vortici di manovre truffaldine, che lasciano senza fiato tanto sono spudorati e palesi, nella giustificata convinzione della impunità per consuetudine.

Sepolte sotto una coltre di silenzio, bieche trame si intrecciano a disegnare un tessuto di consistenti omertà con cui confezionare tuniche da schiavi senza linea e senza colore, atte a vestire coscienze in vendita a pochi spiccioli sul mercato fiorente che caratterizza la fiera delle viltà. …

Palazzo Campanella

Sede del Consiglio

Regionale

Abbiamo letto a ascoltato di tutto in questi ultimi giorni post-elettorali. Come al solito, non ha perduto nessuno. Sono tutti, a loro dire, pienamente soddisfatti. Forse anche quelli che stanno ancora precipitando giù dalla china del loro immaginario Olimpo.

Figuratevi, allora, la dimensione della felicità di chi ha vinto veramente. E non mi riferisco agli eletti perché gratificati dal responso elettorale. No! Penso a quelle decine di soggetti “fortunati” ai quali si sono spalancati i battenti dell’Azienda Sanitaria come scorciatoia privilegiata per l’accesso ai seggi elettorali. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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12 novembre 2014

Dopo la ministra,

la solita minestra.

9 novembre 2014

La pietas della Lorenzin

 

 

 

 

Ed eccola lì, la ministra della sanità, Beatrice Lorenzin, giungere a San Marco Argentano. Una visita programmata per GENTILE desiderio dei ras regionali del centro-destra. Penseresti immediatamente che sia venuta per cantare il de profundis alla sanità calabrese o a deporre una corona di fiori sulla tomba del nostro defunto ospedale, entrambi soffocati dal mefitico alito politico di Scopelliti, da un lato, e di Giulio Serra, dall’altro. Invece, alla sanità calabrese ha gentilmente offerto. …

 

 

I titoli non sono mai stati, a memoria d’uomo, una prerogativa d’eccellenza della “Gazzetta del Sud”. Costruiti per sfiorare appena la centralità dei contenuti, avevano prevalentemente lo scopo di indurre lettori occasionali a comprare qualche copia, puntualmente cestinata dopo una prima deludente lettura. Stavolta, tuttavia, diamo per scontato che il titolo ci abbia “azzeccato”.

Noi abbiamo ascoltato con attenzione il saluto del sindaco Mariotti al ministro Lorenzin.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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6 novembre 2014

Campagnola bella

25 ottobre 2014

La politica per tifo

 

 

Mi ripugna un po’ distinguere i cittadini attribuendo loro autorevolezza o meno per la loro collocazione topografica; ma, visto che per essere apprezzati in questa città bisogna far ricorso a questi schemi socio-culturali da medioevo, cercherò di adeguarmi, non senza farmi violenza, alla maniera di ragionare dei maggiorenti politico-amministrativi in auge in questo momento storico a San Marco Argentano. E forse anche della maggior parte dei cittadini, visto che li hanno gratificati di un consenso addirittura insperato da loro stessi. Partiamo, quindi, da una premessa essenziale. Osservando attentamente la composizione del consiglio comunale, notiamo una nutrita presenza di donne quasi tutte …

Una delle stranezze italiane, che in Europa e nel mondo nessuno riesce a comprendere, è la consuetudine inveterata di fare politica per tifo.

Mi spiego: l’appartenenza (spesso casuale o per humus familiare) ad una compagine politica (vogliamo dire “partito”?) diventa un sorta di collante perpetuo che, nella quasi totalità dei casi, vincola ad essa il cittadino, vita natural durante.  Vuoi vedere che è proprio in virtù di questo fenomeno che i politici, nessuno escluso, non possono fare a meno del famigerato “vitalizio”?

Ma, a parte l’inciso ironico, è come se dare fiducia per la prima volta…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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15 ottobre 2014

Un tempo si moriva

per un ideale

4 ottobre 2014

Con Serra ricompare

l’apoteosi del “bitummo

 

 

 

 

 

 

Nonostante i severi moniti di Papa Francesco, le cronache giornalistiche, ormai, ci sommergono dalla mattina alla sera in un oceano di corruttele reiterate, impunite, sbandierate con sicumera, camuffate da scaltrezza, perpetrate per necessità politiche, confessate e subito dopo ricusate, sussurrate e dimenticate, comunque spalmate a mo’ di maquillage su un esercito di facce toste esibite pubblicamente senza un briciolo di pudore.

Alla mia età, queste cose destano scalpore. E quando verifico che presso alcuni settori della pubblica opinione vengono apprese con leggerezza e accettate con rassegnazione, o giustificate con un sorriso scemo per la serie “lo fanno tutti”, mi sento un uomo fuori dal tempo e dalla storia. E mi spaventa la previsione di un futuro avaro di valori nel quale, stando così le cose, saranno costretti a vivere i nostri figli e i figli dei nostri figli. …

Avrei evitato volentieri di commentare l’ultimo consiglio comunale, tuttavia, nel riascoltarlo, non ho potuto impedire che il monitor del mio PC incominciasse a riempirsi di lettere, sillabe, parole, che sgorgavano spontanee, quasi per istinto, nell’atmosfera di desolazione che si immaginava nel susseguirsi degli “interventi” diramati, con ottima qualità di ascolto, dai tecnici preposti alla gestione e alla divulgazione di Volontà cittadina.

Era dal 1995 che lasciavamo cadere nel vuoto, anche per caduta di interesse, gli strafalcioni non solo concettuali che trascinavano in basso, con il proprio peso, taluni sproloqui fiume nei quali era difficile cogliere il senso di qualcosa. E pensare che non è da tutti dire, disdire e non dire nello stesso istante. Ci vogliono abilità e coraggio per riempire l’aria di parole che, messe assieme, non aggiungono un’acca a quello che c’era prima che fossero state dette. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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15 settembre 2014

La scuola restituita ai ragazzi

14 settembre 2014

Lettere “aperte”?

 

 

Onore al merito e plauso alla volontà di chi ha deciso per questa doverosa soluzione. Il centro città si è finalmente riappropriato di una consuetudine storica: il vociare allegro e festante, ancorché chiassoso, che, intorno alle otto e trenta di tutte le mattine, ravviva il centro cittadino e ne svela le speranze di futuro, compresse nella impazienza esplosiva dell’infanzia in corsa verso il proprio divenire. Fa star bene fisicamente, oltre che psichicamente, registrare la gioia di quegli alunni che, per un intero sciagurato anno scolastico, hanno sofferto le angustie di quelle aule “celle di contenzione” nelle quali erano stati rinchiusi lo scorso anno scolastico in difformità ad ogni principio di igiene scolastica.

Ma più di ogni altra cosa, abbiamo goduto della gioia e della sorpresa degli alunni di seconda elementare il cui impatto con il primissimo giorno di scuola …

Una lettera si definisce “aperta” quando può essere veicolata in ogni direzione, ovvero quando chiunque ne può prendere visione, senza restrizioni di sorta, in modo tale che la legga il destinatario con la testimonianza dell’intera comunità.

Se, viceversa, viene racchiusa nel cassetto della propria scrivania (qualora se ne possieda una e la si adoperi per il suo scopo) o nei confini ristrettissimi di una pagina anonima sperduta nella mescolanza oceanica di un social network, la lettera diventa una droga per le proprie piccole ambizioni, una battuta per la recitina del personaggio di cui si è autori infelici e pessimi attori, un dito impertinente per titillare furtivamente il proprio punto G, la testimonianza di un’obbedienza cieca ed irrazionale, l’escremento del terrore generato dal livore di qualche padrone che ordina e si nasconde. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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24 agosto 2014

L’Agosto che divide

14 agosto 2014

Prova d’orchestra

 

 

Complice la Pro-Loco (forse ingenua, forse chi lo sa?), l’Agosto sammarchese, che chi scrive ha contribuito a far nascere tenendolo a battesimo con manifestazioni e serate di riconosciuta autorevolezza, alimenta sempre più il sospetto che, col passar del tempo, si traduca in una serie di celebrazioni tribali finalizzate alla ulteriore frammentazione della società sammarchese, già di per sé in difetto di coesione per volontà certamente imputabili a soggetti ben noti.

Amministratori comunali, che abbiamo visto aggirarsi con aria dimessa tra le scarse e deboli luci delle serate agostane, sembra che non si rendano conto di aver favorito uno smembramento innaturale non solo delle frazioni urbanizzate della nostra cittadina, …

Enrico Montesano

Orchestra (1975)

Il direttore d’orchestra, nel doppio ruolo di direttore e musicante, ha rotto la bacchetta. I semplici musicanti soffiano a vuoto negli strumenti. Alcuni soffiano soltanto, per non possedere gli strumenti.

Il quadro è desolante: l’ascolto lascia intuire un brulicare, appena post-infantile, da prime classi di scuola media. Il battibecco, elementare, è in tono con le repliche scomposte del capoclasse autoreferenziale, il quale tenta implicite imbeccate che precipitano puntualmente nel vuoto. Non poteva essere altrimenti, visto il vuoto.

Se volessimo descrivere la cosa con un’immagine, questa non potrebbe essere altra se non un giocattolo complicato nelle mani di bambini inadatti a maneggiarlo. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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20 luglio 2014

Progetto: “Adotta un consigliere”

5 luglio 2014

Ritratti

 

 

 

Dopo l’adozione totalizzante di un consigliere comunale da parte del primo Sindaco donna di San Marco Argentano, alcuni cittadini liberi della città promuovono un progetto umanitario denominato “Adotta un consigliere” per la riqualificazione ambientale della compagine di maggioranza in Consiglio comunale, volutamente sbilanciata sul piano delle autorevolezze riconosciute che, se volessimo rappresentare con un grafico, si configurerebbe con un picco elevatissimo affiancato da modeste entità appena percettibili.

Con tale progetto si vuole provare a bilanciare i termini attraverso i quali si rivolge considerazione alle persone chiamate a gestire la “cosa pubblica”. Si vuole evitare che consiglieri derelitti abbiano la sensazione di non essere “nessuno” di fronte a …

 

Dio non paga il sabato. E chi si sente Dio non fa caso al giorno della settimana: paga e basta.

Si. Perché i servigi resi vanno sempre pagati, specialmente alle persone che dedicano la propria vita a rendere servigi. Non importa a chi. Ciò che conta è servire e trovarlo utile, o meglio, servire e trovare l’utile.

Alberto Termine, per esempio, pagava a rate, a stralci, per stati d’avanzamento. Altri pagano in contanti, cache, sull’unghia. Ecco la differenza.

E l’immagine? Chi se ne frega! L’immagine è quella che si vede da fuori; il baco sta dentro, chi lo nota, chi lo vede? …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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1° luglio 2014

La reputazione

27 giugno 2014

Se n’è accorta anche lei

 

 

 

Il microcosmo della politica locale, se osservato attentamente sul piano delle manifestazioni esteriori, ci offre un campionario di soggetti estremamente interessante, che si può sintetizzare, tanto per effettuare una analisi assolutamente empirica, in quelli chiamati dai cittadini a rappresentarli in consiglio comunale.

Quando parliamo di manifestazioni esteriori, ci riferiamo evidentemente al comportamento inteso nella sua dimensione psicosociologica. C’è chi ha piena coscienza di sé e delle proprie caratteristiche socio-culturali, chi desidera accrescerne le potenzialità in una sana competizione con se stesso, chi brilla per autoreferenzialità, chi si ammanta di luce riflessa, chi crede di aver toccato il cielo con un dito per essere consigliere comunale di un piccolo borgo della Calabria citra.

 

Scrive la “Gazzetta del Sud”, sotto un titolo improbabile, che vedrebbe Virginia Mariotti come la Giovanna d’Arco della Valle dell’Esaro: «L’ex presidio ospedaliero cittadino non effettua più ricoveri da dicembre 2010. Da allora, sebbene il decreto 18 prevedeva la riconversione in “ospedale distrettuale”, definito Capt (Centro di assistenza primaria territoriale) a seguito dell’emanazione di un altro decreto regionale, nulla è stato fatto. Partendo da questo presupposto il sindaco appena insediato Virginia Mariotti e la sua amministrazione si sono messi subito al lavoro per cercare soluzioni immediate.

“Tanto, purtroppo, il tempo che è trascorso, ma – afferma il primo cittadino – a San Marco la riconversione ‘promessa’ non è stata ancora attuata”.»  (Leggi l’intero articolo)

A parte il piacere di costatare che, finalmente, se n’è accorta anche lei, ci piacerebbe sapere con chi ce l’ha, il primo sindaco donna della città, nell’esprimere ed affidare alla stampa questa sua appassionata querelle. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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25 giugno 2014

Sindaco f.f.

22 giugno 2014

“Non lasciatevi rubare la speranza”

 

 

 

E così sia!

La locuzione, spesso pronunciata, senza approfondirne il senso reale, alla fine di ogni preghiera, oggi sancisce, senza ombra di dubbio, la fine di una carriera che era appena cominciata: la carriera del primo sindaco donna della città.  Infatti, con atto formale,  prot. n. 5350 emesso il 18/06/2014, il “nuovo sindaco” delega l’ex consigliere regionale Giulio Serra (oggi consigliere comunale) a coadiuvarlo nelle funzioni di:

 

Spianata di Sibari. Lì, dove una manciata di secoli prima di Cristo approdarono i coloni greci e diedero una nuova svolta alla civiltà e alla cultura del posto, è atterrato, ieri mattina, il pontefice giunto dall’altra parte del mondo per recare il suo messaggio ad una regione tra le più povere d’Italia.  Una povertà, quella calabrese, ammantata nei panni laceri della cultura del pressappoco, dai cui strappi traspare il sussiego di una classe dirigente inadeguata nella sua accezione generale (tranne rare eccezioni edificanti); si scopre - tra silenzi omertosi e vili acquiescenze - un substrato di tollerate illegittimità; rumoreggia la innocente (?) creduloneria di masse trascinate - da sempre - di qua e di là secondo volontà spesso non condivise, ma assecondate. …

 

 

 

Virginia Mariotti

Sindaco di

Ssan Marco Argentano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DELL’APPARATO BUROCRATICO E DELLE RISORSE UMANE, LAVORI PUBBLICI E INFRASTRUTTURE, POLITICHE URBANISTICHE E SVILUPPO TERRITORIALE,

POLITICHE DEL LAVORO

 

 

 

 

 

 

 

 

e scusate se è poco.

Un esordio abbondantemente previsto. …

 

 

 

 

 

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13 giugno 2014

Primo consiglio comunale

insediamento all’insegna del fair play

11 giugno 2014

Si riparte

(ovvero, ricomincio da quattro)

 

 

 

 

 

 

Fair play sembra essere stata la parola d’ordine relativa alla seduta di insediamento dei consiglieri comunali eletti il 26 maggio di quest’anno.

Un Consiglio al femminile per la massiccia presenza di donne tra i banchi (otto su tredici), ma anche un Consiglio che si rinnova sul piano delle figure umane, nonostante uno zoccolo duro che restringe di molto la porta d’ingresso perché il primo sindaco donna possa entrare con facilità nel ruolo e nel personaggio. È sempre stato così. Gli ombrelli troppo larghi riescono a ripararti meglio dalla pioggia, ma, per converso, nascondono il sole oltre misura, specialmente quando avresti necessità di un po’ di luce in più. …

Dopo la parentesi commissariale, si riapre il sipario su un consiglio comunale eletto, nella bella aula consiliare di Palazzo Santa Chiara. Al di là della facile retorica della stampa locale sulla presenza di ben otto donne tra i banchi del consiglio, l’attesa dei cittadini, almeno di quelli depositari a pieno titolo di questa qualità, è rivolta in direzione di una reale svolta politico-amministrativa annunciata – promessa, direi – in campagna elettorale, con enfasi e non solo.

Le donne sono un elemento importante nella composizione del Consiglio. E la nostra speranza è che riescano a debellare un maschilismo tradizionalista che ancora detiene le leve direzionali, …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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7 giugno 2014

Si può perdere con serenità

3 giugno 2014

Sentite cosa Fo…

 

 

Si può perdere con serenità, anche se non ci si nasconde quel normale pizzico di amarezza, abbracciato, tuttavia, dall’orgoglio di non essere “pancia”.

Questo è il messaggio filtrato dall’iniziativa messa in campo dai candidati di “Progetto Comune”, che ieri, nel centro storico della città, hanno incontrato, tra pomeriggio e sera, molti elettori, simbolicamente rappresentanti l’intero elettorato.

Nessun broncio, nessuna musoneria. Aleggia nell’aria, a rendere più significativo l’esplicito ringraziamento, la consapevolezza di aver affrontato una campagna elettorale giusta, non urlata, signorilmente impostata, nonché l’intima convinzione di aver offerto alla cittadinanza una reale alternativa di governo, …

Può accadere, qualche volta, che una trasmissione televisiva di prima serata, nella fattispecie quella emessa dalla rete ammiraglia della Rai domenica 1 giugno, induca a riflessioni profonde, che forse vanno al di là delle intenzioni dei suoi ideatori. In realtà, si trattava della messa in onda di una rappresentazione piuttosto variegata, che andava in scena all’Arena di Verona e che rievocava il meglio della lirica e del musical. In quella sintesi ardita di arte, musica e spettacolo, fece eco tra gli ospiti la figura di Dario Fo. Questi dichiarò immediatamente che, nonostante il suo ateismo e la sua adesione all’ideologia marxista e leninista, avvertiva la necessità di difendere la figura imponente e significativa di Papa Bergoglio, ……

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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31 maggio 2014

Si può abortire la speranza

per volontà popolare?

26 maggio 2014

Auguri, sindaco!

(Non senza commento)

 

 

 

 

 

 

 

Cavalli:

simbolo allegorico dei

sostenitori della lista

“Popolari e democratici”

La speranza è un dato individuale, una connotazione soggettiva della persona, come la volontà, il desiderio, la passione, l’orgoglio e così via. Diventa, però, sentimento comune quando coinvolge un gruppo di soggetti animati dalla stessa visione culturale della società o quando riunisce, sotto le sue grandi ali, persone unanimemente tese a perseguire il medesimo obiettivo, per lo più difficile da raggiungere.

Non è una teoria generale quella appena espressa in queste righe. Diventa, però, una asserzione condivisa quando si riferisce, come nel nostro caso, ad episodi ben definiti nel tempo e nello spazio come le ultime vicende elettorali che hanno interessato la nostra comunità cittadina. Si tratta di un fenomeno di estremo interesse, che andrebbe osservato attentamente …

 

Virginia Mariotti

Sindaco

Prima di esprimere qualsiasi parola di commento per la conclusione di questa tornata elettorale, mi corre l’obbligo, come cittadino, di formulare gli auguri al nuovo sindaco, sia per la vittoria che per l’impresa ardua che dovrà affrontare nel prossimo quinquennio. Io non sono un suo elettore, ma neppure un suo nemico. Lo sa bene.

Vivo la mia condizione di cittadino in assoluta serenità, riconoscendo alle istituzioni l’importanza e l’autorevolezza che meritano, al di là e al di sopra delle persone fisiche che le incarnano.

I commenti si limitano alla campagna elettorale, durante la quale, bisogna dire, c’è chi ha parlato alla testa e chi ha parlato alla pancia. Ha prevalso la pancia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CONSULTA I RISULTATI DELLE ELEZIONI

 

 

 

Elezioni: considerazioni finali

 

 

 

 

 

 

 

21 maggio 2014

Ora o mai più

17 maggio 2014

Ospedale? Proibito parlarne

(ovvero, la catechizzazione sottile)

 

 

Si dice sempre così, nell’ora delle decisioni importanti. Oggi, le decisioni importanti sono quelle deputate a cambiare realmente il corso degli eventi e dare un volto nuovo, diverso, più sincero, più sereno, più tranquillo, più giovane, alla città.

Un ventaglio di scelte e di occasioni si è aperto più ampio che mai, e si respira sempre meno l’atmosfera opprimente del voto coatto che ha sempre ristretto gli spazi del pensiero libero. Il potere, reale o millantato, che magnetizzava ampie fasce di elettorato e le incanalava nell’imbuto del proprio tornaconto, è, oggi, molto ridimensionato dallo scoprirsi di certi altarini, senza contare che nuove leggi hanno ridotto alle dimensioni di un cunicolo le autostrade che, fino a qualche tempo fa, portavano dritto ai banchi del consiglio regionale.

La bacchettina magica con la quale si incantavano processioni di ingenui, oggi ha, né più né meno, le dimensioni di uno stuzzicadenti. E le promesse suonano false come il tintinnio di una moneta da tre euro. …

 

 

 

Non si deve parlare di ospedale in questa campagna elettorale! È questo l’imperativo categorico impartito da alcuni settori politici.

“L’ospedale ormai è chiuso definitivamente, non serviva a nessuno, non era utile allo scopo per il quale era nato, era solo un ricovero per vagabondi di piazza che potevano così vagabondare per i suoi corridoi.” E ancora: “Se doveva funzionare come funzionava, è stato meglio che l’hanno chiuso; il personale non era all’altezza della situazione; era solo un luogo dove piazzare gli amici dei politici.”

Questi sono, in sintesi, gli argomenti di quei detrattori che lo criticavano in vita e che oggi giustificano a gran voce la sua chiusura per aver frequentato una specie di “catechismo” sottilmente penetrante, che fa dire a qualcuno, a denti serrati e lo sguardo in tralice: «Parlate di ospedale per accusare chi so io, perché siete avvelenati dall’odio.» …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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13 maggio 2014

Comizi e comizianti

5 maggio 2014

Ora ci si mettono pure loro

 

 

Ci si chiedeva, la domenica scorsa, se lo stile di un comizio - non il comizio in sé - può fornire a chi vi assiste elementi in grado di delineare con maggiore chiarezza e con dovizia di particolari l’immagine del “comiziante” nella sua completezza integrale.

La cosa può apparire oziosa, inutile, insignificante; ma, spesso, sono proprio gli interrogativi oziosi a coinvolgerti in una serie di considerazioni dagli sbocchi logici imprevisti, attraverso tutta una serie di associazioni di idee, che si inseguirebbero senza soluzione di continuità se, ad un certo punto non si decidesse di smetterla. Non senza avere, però, raggiunto una qualche conclusione, che non ti avrà arricchito sul piano culturale, ma avrà offerto il suo contributo all’ampliamento del senso pratico. Che una sua utilità ce l’ha, e come! 

 

 

 

 

 

Siamo seri, ragazzi! Resuscitare i morti, secondo le scritture, è riuscito solo a Gesù Cristo. L’ospedale è morto e i killer che lo hanno assassinato vagano liberi per le strade della città. Ma quel che è più grave è che vanno dicendo alla gente che lo resusciteranno quanto prima, per avere il piacere di assassinarlo una seconda volta. Non cadete anche voi nella trappola delle favole elettorali. Lasciate questo ingrato compito ai gregari di qualche capopopolo spregiudicato, ormai allo sbando, che sa di non avere più in futuro alcun potere per incidere su decisioni sovracomunali. A qualcuno è bastato premere il grilletto una sola volta per colpire al cuore il nostro nosocomio…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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4 maggio 2014

Lanzillotta parte                         con il piede giusto

2 maggio 2014

“Dalla città sottomessa,

alla città protagonista”

 

 

 

 

 

 

Bagno di folla al Teatro “Urbano II” per Antonio Lanzillotta e il suo “Progetto comune”. Moltissimi i giovani interessati a questa novità elettorale, che per dodici tredicesimi è composta da gente mai coinvolta in faccende politico-amministrative.

I singoli candidati, in video e dal vivo, si sono singolarmente presentati alla cittadinanza esponendo, uno per uno (nessuno escluso), le ragioni della propria candidatura, senza contrapporsi polemicamente con alcuno degli avversari politici.

È anche questo un atteggiamento nuovo dopo un ventennio abbondante di campagne elettorali improntate sull’applicazione urlata dell’homo homini lupus e sulla supponenza sussiegosa di personaggi che oggi appaiono piuttosto sbiaditi…

Alla comparsa di questo slogan sulla pagina di questo sito, che contiene l’elenco dei candidati nella lista “PROGETTO COMUNE” guidata da Antonio Lanzillotta, mi è pervenuta la gradita telefonata da parte di un amico molto caro con il quale, da sempre, condivido analisi socio-politico-culturali di un certo tono e di una certa intelligenza. Va detto, per inciso, che il livello di condivisione delle analisi elaborate è sempre stato percentualmente molto elevato, a riprova di una sintonia e di una armonia di pensiero che rifugge da piccole partigianerie e si accosta, con ottima vicinanza, al criterio della oggettività, oltre che ad indiscutibili principi etici. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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27 aprile 2014

Ed ora, a voi!

25 aprile 2014

Il totem

 

 

Ed ora, a voi!

Prendete una mappa del territorio di San Marco Argentano e utilizzatela come se fosse un campo di calcio. Disponete su di essa, a mo’ di formazione, i nomi contenuti nelle liste elettorali, assegnando a ciascuno un ruolo di azione. Poi, immaginate che si debbano muovere come una squadra affiatata per rimuovere tutte le incongruenze (per non dire i guasti) che, fino a questo momento, hanno caratterizzato le negatività nelle quali la città è stata immersa, fino all’annegamento, dagli amministratori di questi ultimi anni. E con un pizzico di fantasia, come se foste voi gli allenatori-strateghi, immaginate ciascun candidato in azione come se avesse già raggiunto l’obiettivo per il quale si è messo in lista e, facendo ricorso a tutto il vostro senso logico, deducete, in termini percentuali, quali saranno i risultati possibili, …

È storicamente dimostrato che, presso alcune tribù locali, avere un’opinione divergente da quella del volgo allineato, equivale a commettere un reato di “lesa maestà (cfr. articolo de “La Spiga” del 1995). Analogamente, parteggiare per qualcuno o per qualche aggregazione più o meno condivisibile, vorrebbe dire esserne il deus ex machina, poiché la parola (ovvero il diritto di usarla) ti catapulta immediatamente nel sancta sanctorum dei padreterni in sedicesimo che, presso le arcinote tribù locali, rappresentano i totem intorno ai quali si celebrano i riti più impensabili. Andiamo dalla danza della pioggia al ballo del telefonino, dal fioretto del supermercato alla penitenza col sacrificio della dignità, fino al pellegrinaggio con la percorrenza in ginocchio al santuario del dio Ramarro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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18 aprile 2014

Si, no, forse! Il balletto continua.

16 aprile 2014

I rifiuti dei grillini

 

 

 

È opinione universale che la democrazia maturi nel tempo. Perché il tempo significa esperienza, crescita interiore, sviluppo e affinamento degli strumenti politico-amministrativi. Il tempo fa lievitare saggezza e stempera animosità. In pratica, è galantuomo, come dicono tutti.

Sempre? Forse no.

Di solito generoso per ampiezza (il tempo è infinito), a volte si concede con parsimonia fino a farti mancare il respiro. Questo perché l’uomo non sa usarlo con intelligenza e ne spreca molto più di quanto ne utilizza e quando, come si dice, il tempo stringe, si arrabatta, si arrangia come può, arruffa, lascia, riprende, rappezza, compone, scompone e ricompone, senza la necessaria lucidità che, invece, è compagna inseparabile del tempo giusto. …

I grillini partono dai rifiuti, come dire: “incominciamo ad eliminare tutto quello che puzza”. È una iniziativa giusta e sacrosanta, che, tuttavia, va trattata non per linee generali, ma nei dettagli. Differenziare gli scarti quotidiani suddividendoli per categorie comporta una individuazione capillare delle categorie di rifiuti, in modo da approntare i giusti contenitori per la raccolta e lo smaltimento.

Rimane da capire se hanno già un’idea di come e dove smaltire anche gli scarti politici derivanti da una loro eventuale conquista del cinquantuno per cento o da una improbabile - ma necessaria, a questo punto - rivolta popolare, che mandi in rottamazione tutti coloro che fino ad ora hanno ridotto la città in questo stato pietoso. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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13 aprile 2014

Scusi, permette questo ballo?

10 aprile 2014

L’anima della città

 

 

 

Meno di due settimane fa, si davano Lanzillotta per certo e Artusi gongolante. Oggi, entrambi lasciano la pista da ballo, mentre la musica assordante dei “diffusori” a tutto volume ubriaca gli osservatori intenti a seguire il tango appassionato della Mariotti, partner eccezionale di un ballerino di professione come Giulio Serra, e le piroette vorticose di Pinotto Mollo.

Chi surrogherà i due concorrenti in gara fino a ieri? La stampa, come al solito, si diverte a fare nomi, ripescandoli nel panorama politico di una cartolina illustrata di qualche anno fa. A San Marco, città di vecchi mulini ad acqua, tutti sanno che l’acqua passata non macina più. E in tempi nei quali…

 

Quando arrivano questi periodi, quelli, cioè, in cui si procede al rinnovo delle classi dirigenti nelle città, nelle regioni o in altri organismi più ampi per territorio e per importanza, sembra quasi che si debba compiere un gesto tecnico, come incasellare una serie di oggetti in un contenitore, secondo un certo ordine cromatico o per una certa tipologia di grandezze.

Questa appare essere la percezione delle masse che disinvoltamente, quasi con leggerezza, si recano alle urne per determinare la composizione delle squadre di governo. Esercitano un diritto, compiono un atto dovuto. Vanno, votano, tornano. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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8 aprile 2014

“Le mani libere per inciuciare

3 aprile 2014

Ci facciamo del male? 

Con piacere!

 

 

 

Si sa che in periodo elettorale tutto diventa mobile, effervescente, imprevedibile, sovvertibile fino all’ultimo momento. Si sfiora, in pratica, il confine con l’irrazionale.

A ciò contribuiscono i rapporti interpersonali con gli storici avversari politici, i quali, spesso, sono amici sul piano umano e che, tranne qualche eccezione, riescono a tenere disgiunto l’interesse politico e la vicinanza amicale come persona.

A chi scrive è accaduto, qualche decennio fa, di dover contrastare con forza e con vigore (talvolta con doverosa asprezza), amici che aderivano ad altra fede politica, che mai avrebbe inficiato la stima e il rapporto emotivamente importante che ci legava come uomini degni di condividere civilmente il contesto sociale.

La regola era: amici si, però…!

 

 

 

 

A taluni capita di leggere un giornale di tanto in tanto. Noi lo leggiamo tutti i giorni. Atri lo leggono quando ci sono liti o pettegolezzi. Le locandine sulle edicole servono proprio a questo. Stamane si vendeva “La Gazzetta del Sud”. E l’abbiamo letta.

Si può non essere d’accordo, si può non condividere, è normale. La democrazia si fonda sulla diversità delle opinioni. Gli unanimismi puzzano di falso ed appartengono ai regimi totalitari, comunque colorati. Se poi ciascuno dei convenuti proviene da molto lontano e per giungere sin qui ha percorso strade tortuose che hanno attraversato parecchi villaggi e diverse civiltà, non è facile far  convergere e conciliare tutte le esperienze, che certamente avranno lasciato traccia o alone.

 

 

 

Muoia Sansone

con tutti i Filistei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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29 marzo 2014

Rebus sic stantibus

30 marzo 2014

Nell’area del totosindaci

 

 

 

L’unico certo è Lanzillotta

 

Scommettiamo?

 

 

 

Il dott. Antonio Lanzillotta

Tra le voci che ormai si rincorrono con un ritmo così frenetico e incalzante, tanto che nessuno riesce a seguirle agevolmente, l’unica certezza è la candidatura di Antonio Lanzillotta. Poiché esce da una volontà originaria precisa, senza tentennamenti né ricerca di apparentamenti. Una pura aggregazione civica. Ove conversazioni con altri gruppi o rappresentanti si fossero registrate, è perché sono state garbatamente accettate in risposta a proposte provenienti da altri settori “politici”.   Quando si decide di rinnovare, non ci sono compromessi che tengano - sembra dire il capolista di “Rinnovamento Civico”.  Anche perché dove la situazione stagna nella mancanza di chiarezza, per lo storico vizietto di giocare a fregacompagni, la matassa si ingarbuglia …

Virginia Mariotti vacilla, Pinotto Mollo scalpita speranzoso, Antonio Lanzillotta appare stabile e tranquillo, Antonio Artusi «gongola». (leggi articolo de “l’Ora della Calabria”)

I primi due dipendono interamente dalle turbe umorali del loro pater familias, che alcuni vedono incamminato sul viale del tramonto, il quale, proprio come nella società romana di qualche millennio fa, ha su di essi diritto assoluto di vita e di morte, che in politica significa “dentro” o “fuori”.

Il terzo gode, serenamente fino a questo momento, del sostegno di un gruppo piuttosto nutrito, che si regge sul concetto di un esasperato e convinto civismo, sulla condivisione di un progetto per la città, …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Rimborsopoli

26 marzo 2014

25 marzo 2014

Consigli per gli acquisti

 

 

C’è modo e modo di uscire in prima pagina

 

I commercianti “beccano” i politici? Tutto ok, se non fosse che la critica emerge ora che siamo in campagna elettorale e tende a somigliare ad una ulteriore confusione di orientamento dell’elettorato, che appena in questi giorni incominciava ad avere un quadro via via più distinto del panorama delle candidature.

Prendersela con i politici quando Palazzo Santa Chiara è sguarnito di rappresentanti locali, è la cosa meno utile in questo momento, serve solo a fare rumore. Somiglia alle trocca-trocca del giovedì santo: un terremoto finto. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il rito antico del

“capro espiatorio”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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24 marzo 2014

Il mestiere di “giornalista”

21 marzo 2014

L’istituto della deroga

 

 

 

Il mestiere di giornalista, o di modesto corrispondente periferico come nel nostro caso, è una delle cose più difficili da esercitare, perché non sempre chi si cimenta in questa attività riesce a tenere la barra dritta verso la terzietà.

Consapevolmente o meno, si incorre nel difetto della partecipazione emotiva (quando risponde ad una emozione in buona fede), nella deriva non disinteressata, nella contraddizione di se stessi per vuoti di memoria, e altri barcollamenti, per tutta una serie di “ragioni” comprensibili, se si vuole, ma non condivisibili.

Tra le cose meno condivisibili di tante altre, c’è il complesso dello scrivere a tutti i costi. Vendere una copia in più è importante, ma la faccia…

 

Tra le cose più in voga, per evenienze dall’attualità sconcertante, sembra che prevalga soprattutto l’istituto della deroga. Ormai si deroga ad ogni cosa. Basta impostare una norma, definire un criterio, approvare una legge o, paradossalmente, stabilire un principio, che subito dopo emerge la necessità, o l’esigenza, o l’urgenza o, talvolta, l’opportunità, di derogare ad essi in tutto o in parte.

……………

Sembra che le regole, le norme, le leggi vengano scritte apposta per essere applicate in maniera non perfettamente aderente ai concetti iniziali o alle intenzioni prime di chi ne abbia concepito la struttura e pensato le finalità. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Cioè”,

ovvero quando la

gente ha tanto da parlare,

 ma poco da dire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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18 marzo 2014

Attenti al lupo

16 marzo 2014

Rimborsopoli

 

 

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Sembra che la politica, da noi, si faccia per ridere. Ogni giorno, la stampa locale incrementa le proprie vendite puntando sulle vicende politiche di San Marco Argentano, con particolare riguardo alle strategie pre-elettorali.  (Leggi l’Ora della Calabria del 12 marzo e del 18 marzo 2014)

Si descrivono soggetti di gomma, in caduta libera, che rimbalzano in ogni direzione senza una linea, un progetto, una fisionomia politica. Attendono di essere risucchiati da una parte o dall’altra, magari con l’aiuto esterno dei soliti sedicenti “orientatori di opinioni”, i quali, però, per poter orientare dovrebbero averne una propria e di valore logico indiscusso.

La cosa, però, che più disorienta l’osservatore esterno è la difficoltà …

 

Prima o poi, tutti i nodi

vengono al pettine

 

 

 

 

Se qualcuno dovesse minimamente sospettare che ne siamo contenti, commetterebbe l’errore più grosso della propria vita.

Ce ne dispiace per la dimensione umana, che ci appartiene per dono di natura, per formazione socio-culturale, e che risulta essere estranea ad altri; ce ne duole per il contesto parentale che avvolge il soggetto di nostro maggior interesse; non ci gratifica, oltretutto, una vicenda che coinvolge la nostra città, per quanto non esente da responsabilità di fondo. San Marco Argentano, che si voglia o no, è altro da questo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto

Gazzetta del Sud

 

 

 

 

 

 

 

 

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13 marzo 2014

Il PD acefalo e le sue anime

11 marzo 2014

I candidati e la bussola

 

 

 

All’acronimo PD corrisponde la denominazione Partito Democratico. Un aggettivo, quest’ultimo, del quale ormai si appropriano tutti senza averlo mai analizzato profondamente sia nell’etimo che nel significato.

Aderire, pertanto, ad un partito che porta questa denominazione, comporta il possesso di una consapevolezza di fondo che rende l’eventuale adepto oberato di un tale carico di responsabilità sociali e culturali, da differenziarlo enormemente dagli iscritti ad altri partiti o ad altri gruppi, che non hanno nel proprio codice genetico il concetto di democrazia chiaramente espresso nel nome.

Scegliere di appartenere al Partito Democratico vuol dire, in pratica, assumere la democrazia come fondamento filosofico, ...

 

Tra i fatti così come realmente accadono e la maniera di raccontarli c’è sempre stata quella lieve (ma non troppo) differenza che li rendono più appetibili sotto il profilo della semplice curiosità, ma anche più interessanti, sia sul piano dell’interesse spicciolo, sia su quello più psicologicamente sensibile, del desiderio che si svolgessero in una determinata maniera.

Spesso il racconto “accomodato” tradisce il punto di vista del “narratore”, il quale spera che la propria versione del racconto abbia una seppur minima influenza sulle conseguenze logiche e naturali. Usiamo, allora, la definizione di narratore e non di cronista perché tra i due termini esiste una differenza abissale. …

 

 

 

Ruggiero Falbo

 

Segretario

PD dimissionario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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8 marzo 2014

Basta solo essere donna?

3 marzo 2014

A scuola di politica

con la riforma Gentile

 

 

 

Basta solo essere donna?

Ci si interroga su queste cose giusto per dare un senso alle giornate intorno all’otto marzo, che, nell’immaginario collettivo, appaiono essere tra le poche, se non le uniche, nel corso di un intero anno solare, in cui la donna attiri l’attenzione generale, oltre che la propria in taluni casi. Il maschilismo non è stato debellato del tutto e lo stesso femminismo non ha ancora cessato di farsi del male.

Il fatto, poi, che delle donne debbano ancora parlarne prevalentemente gli uomini, la dice lunga sulla pretestuosità di alcuni movimenti che, lungi dall’essere diventati esiti di un assunto filosofico convinto ed equilibrato, appartengono ancora alla sfera dell’antropologia e della sociologia. …

 

 

 

“Vogliamo solo obbedienti!” sembra essere lo slogan della nuova (si fa per dire) scuola di politica emergente anche nella nostra città.

E si che il primo obbediente si è dimesso appena cinque o sei mesi fa. La Storia non insegna nulla a chi delega il proprio pensiero ad altra testa quadrata.

D’altronde, nella vita si può crescere pensando da sé o si può crescere obbedendo; è solo un problema di scelta e Termine, poverino, aveva scelto di obbedire. Lo ha fatto, però, con umiltà, senza prosopopea, senza millantare crediti, con la modestia tipica di chi ha coscienza dei propri limiti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Marionetta”

dal sito internet

Freeonda revolution

 

 

 

 

 

 

 

 

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1 marzo 2014

Ceto politico o classe dirigente?

13 febbraio 2014

Siamo tutti candidati

 

 

 

Dietro al silenzio imposto dalle ultime tragiche vicende che hanno colpito crudelmente la nostra città, non si arresta il fermento sotterraneo delle manovre pseudopolitiche che ci condurranno, da qui a poco, verso l’obbligo civico della scelta degli amministratori locali.

Pur senza indagare minuziosamente nelle mosse dei singoli, che ormai costituiscono una vera e propria rete a maglie strette per imbrigliare il consenso popolare sulla scorta delle ragioni più impensate, si ha la sensazione che la finalità ultima degli strateghi di piccolo o medio calibro sia soltanto quella di far uscire dalle prossime elezioni, più che una nuova classe dirigente, un ceto politico (nuovo, vecchio o riciclato) che abbia la sola preoccupazione di sopravvivere come tale, ma non di governare la città. ……

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Non passa giorno senza che qualche formazione politica non metta il naso fuori dalla bambagia, nella quale sta trascorrendo il letargo invernale e, con una baldanza nella quale nessuno crede, si lascia andare alla facile “grillata” della presenza sulla rete per cogliere eventuali adesioni da offrire non si sa a chi e per quale scopo.

Dopo la trovata parasportiva di “Forza Italia” che, nonostante tutto, ha riscosso consensi nel Paese, l’ala destra del palazzo della politica si è arricchita di un’altra trovata pseudopatriottica: “Fratelli d’Italia”, una formazione che infoltisce il sottobosco del nazionalpopolare, che poco ha di italianità, ma molto di italianismo deteriore. È l’amo ben mimetizzato sotto un’esca nostalgico-furbesca …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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7 febbraio 2014

Parenti serpenti

3 febbraio 2014

Confessioni, 5ª puntata

 

 

 

 

 

 

 

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La locandina del

celebre film

di Monicelli

Il quadro politico locale tende ad assumere connotazioni sempre più indistinte, sia nella nomenclatura, sia nelle modalità di esplicazione. (leggi)

Partiamo dalla nomenclatura. Abbiamo sul territorio cittadino aggregazioni politiche così definite:

1.          Partito democratico.

2.        Popolari e democratici.

3.        Progetto democratico.

Se fossero nomi e cognomi avremmo nomi diversi con lo stesso cognome. Vuoi vedere che sono parenti?

Se volessimo ridurli in acronimi ci troveremmo di fronte ad una identità sconcertante: PD. …

“…e giunto al fin della licenza, io tocco!” Con la celebre battuta dell’altrettanto famoso Cirano di Bergerac, il seicentesco personaggio di Edmond Rostand, si può liquidare l’ultima tranche dell’intervista fiume di Alberto Termine.

Così, dopo la piccola schermaglia non a fil di fioretto, ma combattuta con le innocue spade di legno dei ragazzini degli anni cinquanta, l’ex primo cittadino si decide a dare la sua prima stoccata seria, in questo duello da palcoscenico, ai veri responsabili della caduta verticale della sanità nella nostra città e nell’intero territorio della valle dell’Esaro. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2 febbraio 2014

Confessioni. 4ª puntata

1° febbraio 2014

Confessioni, 3ª puntata

 

 

 

Discorsi nella nebbia

 

 

 

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Non era difficile immaginare che la telenovela continuasse (leggi l’articolo). Lo avevamo detto un paio di giorni fa. L’obiettivo? Sempre quello di creare una frattura insanabile tra il centro e le periferie: la vecchia solita strategia che ha fatto le fortune di chi l’ha messa in campo molti anni fa, carpendo la fiducia e la buonafede dei sammarchesi che non vivono in centro.

Chi ha in proprietà esclusiva il pensiero dello sproloquiatore degli ultimi giorni - ovvero del sindaco pentito -, aveva già instillato nelle menti di …

 

 

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Mai metafora fu più calzante. Dalla nebbia metaforica alla nebbia reale, quella che sta avvolgendo la nostra città da qualche giorno, dandole una fisionomia da altra regione. Ma la nebbia che più ci disorienta è quella che impacchetta i discorsi postumi del nostro ex primo cittadino, che ormai ha da dire su tutto e su tutti. Non basterebbe a fermarlo nemmeno un miracolo di San Francesco.

In questo quarto stralcio di intervista [che fa solo la gioia della testata che la ospita] Termine delinea ritratti….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nebbia in città

(Foto Chiaselotti)

Il consigliere regionale

Giulio Serra

 

 

 

 

 

(Foto l’Ora della Calabria)

 

 

 

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31 gennaio 2014

Padrone, perdona loro:

30 gennaio 2014

Si confessano uno alla volta

 

 

 

“Non sapevano quello che stavano facendo”

 

Il 9 maggio 2013, Calabria Ora pubblicava un articolo dal titolo “La confessione di Serra” (vedi). Oggi, a distanza di nove mesi (quasi un parto naturale dopo una gravidanza a termine - guarda caso -) la locandina dello stesso giornale, affissa sulla porta delle edicole, riporta in caratteri cubitali “LA CONFESSIONE DI TERMINE”(leggi), per la serie: la società ha sempre bisogno di un martire o di un colpevole.

«Mi hanno usato per far fuori Serra» dice testualmente l’ex sindaco della città, abbondantemente caricaturato e messo alla berlina durante tutto il perdurare della sua carica.

 

 

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Nel leggere la seconda puntata delle confessioni di Termine (leggi), sembra quasi di sentir parlare un'altra persona. Non lo avevamo mai sentito esporre con un eloquio tecnicamente impostato quasi fosse un politico consumato. Nella sua arringa ci sono tutti gli elementi identificativi di un discorso molto marcato, direi quasi “griffato”, per le sottolineature di competenza e di fedeltà riservate a soggetti ben precisi ed omogenei, che si potrebbero esemplificare come le remore attaccate al corpo di uno squalo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Foto l’Ora della Calabria)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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29 gennaio 2014

L’Ora della Calabria:

“Ora ci sono 50

disoccupati  in più…”

23 gennaio 2014

Dal ricatto al riscatto

 

 

 

 

È vero che il primo tentativo di riscatto è miseramente naufragato nella dabbenaggine politica di una coalizione anomala quanto stupida, i cui singoli protagonisti sono annegati proprio in un oceano di ricatti; quegli stessi dai quali pensavano di potersi facilmente affrancare con le loro armi spuntate e, per ciò stesso, inadeguate. Nessuno di essi ha mai riflettuto sul fatto che per mettersi in quelle acque tempestose bisognava almeno saper nuotare o, quanto meno, unirsi a compagni di avventura più affidabili e più saldi nel pensiero. …

 

 

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Stabilimenti

Vegitalia

S. Marco Argentano

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Si leggeva ieri su “L’Ora della Calabria” che il mostro galoppante della disoccupazione si aggira tra quelli che erano tra i più significativi gangli economici della nostra città, i meriti della cui realizzazione furono oggetto di contese, rivendicate paternità, finalizzate alla fortuna di pochi, ma contrabbandate come elevata forma di altruismo che si incanalava verso il benessere della cittadinanza. In pochi avevamo subodorato (e denunciato nei vari convegni, all’epoca)…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Palazzo S. Chiara

 

 

 

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18 dicembre 2013

Buon Natale

e Felice Anno nuovo

 

 

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Ci si chiedeva oziosamente con alcuni amici se quest’anno avremo un Natale povero o un Natale triste. In ogni caso, la prima opzione non poteva che essere causa della seconda e, tuttavia, bisognava anche stabilire la chiave di lettura della domanda.

La cosa, circoscritta alla nostra città, aveva la caratteristica dell’una e dell’altra opzione, qualsiasi fosse l’angolazione prospettica dalla quale si osservasse il fenomeno.  Dal nostro punto di vista…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Goditi il nostro

Albero di Natale

 

 

 

 

 

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Questo sito nasce per osservare e riferire un po’ di quanto si muove sulla scena politica a San Marco Argentano, prevalentemente nel palazzo comunale.

Balza agli occhi immediatamente che siamo di fronte ad uno scenario drammatico sul piano della qualità e della competenza.

Calca la scena un cast di “attori” dalla innata predisposizione per la recita a soggetto, che un finto regista muove secondo un concetto di intercambiabilità perenne. Comparse e primi attori si confondono nel tira e molla delle cariche affidate secondo la “strategia” del pressappoco, per cui vengono ritirate, riaffidate, rimodulate, mollate e riprese tra entusiasmi e musonerie che fanno parte del canovaccio, come una scena da teatro dell’arte di qualche secolo fa.

Sembra di assistere ad una rappresentazione dell’opera dei “pupi”, con la differenza che il “saracino” qui è nel Palazzo, dove è entrato con le sue truppe allineate e coperte marciando all’inno di “Aggiungi un posto a tavola”.

Gli amici di ieri sono i nemici di oggi e Dio solo sa che cavolo saranno domani.

Il cielo ci è testimone, immobile come gli allineati.