San Marco Argentano - Polis

 

 

26 agosto 2013

Ci risiamo.

Dopo l’ospedale, le scuole.

 

Il 16 settembre è dietro l’angolo e fino ad oggi nulla si è mosso, salvo una improduttiva riunione di genitori della scuola dell’infanzia che, pur senza trovare unanimità di partecipazione e di pareri, ha rivolto alle autorità competenti una richiesta di ragguagli circa le misure che si stavano (o non si stavano) adottando per accogliere i bambini della scuola “materna” in una sede idonea.

Solo stamane, la consigliera di opposizione Anna Maria Di Cianni ci ha fatto pervenire copia di una interrogazione a risposta scritta ed urgente consultabile nei toni e nei contenuti attraverso il “collegamento” inserito in questa pagina.

Non mi pronuncio sulla tempistica, tuttavia è da sottolineare positivamente il fatto che qualcuno si sia svegliato stamattina e abbia preso coscienza della situazione di precarietà nella quale stanno precipitando gli alunni della scuola dell’obbligo. Senza parlare del disagio per le famiglie, le quali finora tacciono in attesa, forse, di capire con chi se la devono prendere e se conviene farlo per recondite finalità.

Non mi stupisco più di tanto. Il silenzio regnò sovrano anche quando venne chiuso l’ospedale. E non era una chiusura temporanea come quella della scuola, ma era una pietra tombale posta definitivamente su un servizio di vitale importanza per la città e per tutto il territorio circostante.

C’è da sperare che prima o poi qualcuno sollevi la testa dal cuscino e apra gli occhi per rendersi conto della sfasciume nel quale è stato immerso durante il suo sonno apatico o indotto. Il destino dei popoli non poggia sui sonnecchiosi, i quali, nella maggior parte dei casi, trasmettono sonno geneticamente, configurandosi come responsabili di tutte le forme di immobilismo che distruggono le città e le rendono simili a reperti archeologici.

La nostra città non merita questo atteggiamento.

Luigi Parrillo