La città politica (e non solo) alla luce del pensiero divergente

HOME

 

 

 

Contatti: info@sanmarcoargentano-polis.it

 

 

 

 

 

 

 

22/07/2015

Delusi e assetati

Spinetto, territorio di conquista della nuova maggioranza di governo, coglie i frutti della promesse elettorali in base alle quali la nostra città avrebbe avuto un’amministrazione dallo sguardo molto attento alle periferie, se non altro per la vicinanza culturale e territoriale con i massimi esponenti del governo cittadino.

Invece, i portatori d’acqua oggi soffrono la sete, secondo quanto riferisce il corrispondente locale della Gazzetta del Sud. Così la contrada rimane fonte di voti, ma non fonte di acqua potabile. Dai rubinetti «scorre acqua mista a terra e polveri».

Per fortuna, solo terra e polveri in attesa che eventuali esami batteriologici (che, speriamo, siano stati previsti per la salvaguardia della salute dei cittadini) diano la misura esatta dal tipo di inquinamento.

Certi nostri amministratori storici hanno avuto, circa una ventina di anni fa, un altro rapporto critico con l’approvvigionamento idrico della città.  Per un certo tempo fu erogata acqua inquinata da colibatteri tanto è vero che un giornaletto dell’epoca dal titolo “LA SPIGA”, con cui non abbiamo un rapporto di estraneità, dedicò al fenomeno articoli e numeri speciali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi:  2015

Ieri:  1996

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Così si certifica la teoria dei corsi e dei ricorsi storici, ovvero la nemesi storica di alcuni amministratori locali dalla fisionomia politica indefinibile, genetici mutanti destinati dalla sorte al riciclo perenne fino alla consunzione dei propri giorni.

Chi non ricorda la celebre teoria di Lavoisier, che abbiamo appreso al primo approccio con la chimica, «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma»?

Da noi, la politica è spesso trasformazione (o trasformismo?). Solo i problemi rimangono identici e si ripetono. Si replicano nel tempo con importanza e modalità diverse, passando stancamente per le stesse mani per cadere nell’oblio fino alla prossima ricomparsa, i cui tempi appaiono regolari come quelli di una cometa.

Eppure, basterebbe un piccolo esercizio di memoria piuttosto accurato per dare un senso alla storia o alle storie della nostra città.

O costa fatica anche questo?

Luigi Parrillo