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25 agosto 2015

 

 

Edilizia scolastica: quanti pesi e quante misure!

-   Di corsa! Fate in fretta! Serve una scuola!

Urla, quasi, il sindaco Mariotti dalle pagine de “La Provincia”, invitando chi dovesse avere disponibilità di locali idonei a farsi avanti per redigere un eventuale contratto di locazione per la scuola dello Scalo.

E ce ne accorgiamo il 25 di agosto?

Non solo. Ma, nell’arco di una manciata di giorni, la vogliamo così, cosà, e cosà, …… e non più lontana di lì, e non più vicina di là, e non più piccola di così, e non meno attrezzata di cosà, eccetera, eccetera, eccetera:

1.        Ubicata presso lo scalo ferroviario e dintorni (non sono specificati i dintorni).

2.        Locali facilmente raggiungibili (a piedi o in automobile?).

3.        L’accesso dovrà essere autonomo.

4.        I locali dovranno essere serviti da adeguato parcheggio per gli operatori e l’utenza.

5.        La superficie dovrà essere pari o superiore a mq 150 e dovrà accogliere 5 aule e servizi.

Tutto giusto e opportuno. Ma il luogo, il tempo stretto, la fretta e le caratteristiche perentorie e minuziosamente descritte ci fanno riflettere e non poco. È vero che a pensar male si fa peccato, però….!!! (diceva il povero Andreotti).

Per cui: o si è già individuato lo stabile e si sta menando il can per l’aia, o non si ha la minima idea di dove collocare la scuola per i presunti novanta giorni e, quindi, si prende per i fondelli l’opinione pubblica. Ma, in quanto a questo, chi vivrà vedrà!

La contraddizione stridente, però, la si riscontra nella considerazione che una analoga situazione di emergenza l’ha vissuta e la sta ancora vivendo la scuola elementare del centro urbano, i cui alunni sono collocati in locali di emergenza (non dico di fortuna perché di fortunato non c’è assolutamente nulla).

Chi si è posto gli interrogativi se la dismessa pretura avesse le caratteristiche necessarie per ospitare mesi e mesi (dal 1° marzo scorso – per essere esatti) gli alunni delle scuole elementari, che a settembre ritorneranno obtorto collo ancora lì dentro chissà per quanto tempo? Chi si è posta la questione del superamento delle barriere architettoniche, considerato che tra i nuovi iscritti per l’anno 2015-2016 potrebbero esserci alunni con problemi? Chi si è chiesto se condividere i locali con il giudice di pace sia il massimo per garantire la sicurezza degli alunni, visto che l’accesso non è autonomo, come si richiede perentoriamente per la scuola dello Scalo?

Molti pesi e molte misure, sindaco! Le posso chiedere chi le ha fornito una bilancia così “sbilenca”?

Lo so che di queste cose alla gente non importa un cavolo, visto che sta zitta e china la testa. Ma dia un barlume di soddisfazione alla sua coscienza. Si affacci liberatoriamente dalla finestra più ampia del “palazzo” e respiri una boccata d’aria pura. Il mondo è quello che sta al di fuori. Contribuisca di fatto a renderlo migliore.

Perché il mondo nasce e si costruisce nella scuola, di cui anche lei è responsabile, visto che lei è il capo dell’amministrazione e il primo cittadino. “Primo” non vuol dire il capofila di un plotone allineato e coperto.

“Primo” vuol dire colui (o colei) che guida, che dirige, che programma, che “ordina”, che dispone. Perché, lo faccia o no, lei ne ha la responsabilità. Di tutto ciò che accade nella nostra comunità e che la investe, in ogni settore (scuola – sicurezza – salute – etc.), lei è l’origine e la causa. Ne prenda coscienza e se ne ricordi!

Da tutto ciò può trarre stima o disistima. A lei la scelta!

Luigi Parrillo